Per molto tempo la scienza ha attribuito all’emisfero sinistro del cervello un potere predominante nel determinare il funzionamento mentale dell’uomo. Negli ultimi decenni, con le nuove scoperte neuro scientifiche si è arrivati gradualmente a riconsiderare l’emisfero destro, pur senza sminuire le funzioni importanti svolte da quello sinistro.
L’emisfero destro è stato riconosciuto come fondamentale nella comunicazione non verbale e paraverbale, nella percezione globale di immagini, nell’esperienza corporea e in generale nei processi automatici. La modalità di processamento dell’emisfero destro è fondamentalmente non-lineare, con una elaborazione in parallelo. L’emisfero destro è quello che permette all’uomo di avere una visione intuitiva, olistica, creativa mentre quello sinistro è implicato in processi razionali, analitici, lineari, letterali e logici.
Come ci ricorda Siegel in “Mindsight”: “la modalità destra crea un punto di vista “E”, mentre l’emisfero sinistro crea un punto di vista “O”. Usando la modalità dx, vediamo un mondo pieno di possibilità interconnesse: questo E quello possono essere veri. E insieme, wow, possono creare qualcosa di nuovo ! usando la modalità sx, vediamo un mondo più diviso: è vero questo O quello ? Per l’emisfero sinistro, solo un punto di vista può riflettere accuratamente la realtà. E quando guardiamo al mondo attraverso la “lente O” della modalità sinistra, non abbiamo la sensazione di stare scegliendo di vedere il mondo in quel modo. Questo è il mondo.” (p122)
Fortunatamente i due emisferi lavorano insieme essendo collegati dal corpo calloso, che potremmo definire come una “autostrada” di neuroni che veicola le informazioni tra i due emisferi. Lavorando insieme i due emisferi rendono possibile l’incredibile realtà del funzionamento cerebrale dove capacità logiche e capacità intuite, approccio analitico e approccio olistico, modalità verbale e modalità non verbale si integrano formando la magnifica complessità della mente umana.
Spesso però c’è la predominanza di un emisfero e, nella nostra cultura, frequentemente è quello sinistro a essere maggiormente potenziato in quanto logico, razionale e analitico. Questo sbilanciamento, quando presente porta a un impoverimento delle nostre potenzialità intuitive.
Il gong ha il potere di “nutrire” direttamente la parte intuitiva e non lineare della mente, la parte implicita, inconscia, in quanto il suo suono non è predittibile dalla parte razionale della mente e “parla” quindi maggiormente il linguaggio dell’emisfero destro.
Quando l’emisfero sinistra del cervello è messo momentaneamente in condizione di non dominanza e l’emisfero destro è fortemente stimolato le potenzialità di creatività, intuizione e auto guarigione si attivano potentemente.
Durante la ricezione dei suoni e delle vibrazioni del gong può accadere di sperimentare per la prima volta l’esperienza di una stato di coscienza a dominazione emisferica destra, uno stato nel quale il cervello destro non è “soffocato” dall’incessante chiacchiericcio del cervello sinistro. E può essere allora sperimentato un senso di totalità, di infinito, di scardinamento delle barriere spaziali e temporali, un’esperienza di apertura e di contatto profondo con quello spazio interiore di pace e di armonia, dove tutto è già presente e nulla va cambiato.
E’ un’esperienza che una volta vissuta si vuole rivivere e il ripetere l’esposizione ai suoni e alle vibrazioni del gong facilita progressivamente l’apertura e la risperimentazione di tale stato di alta consapevolezza. E’ come se a ogni bagno di gong quella porta si aprisse più facilmente. Questo fenomeno per il quale il ripetere l’esposizione al gong porta a sperimentare sempre più uno stato mentale altrimenti latente è leggibile in termini scientifici ricordando il fenomeno della neuroplasticità per il quale il cervello modifica se stesso con l’esperienza, creando nuove connessioni neurali e quindi significativi cambiamenti nella nostra esistenza.
Il gong aiuta così ad integrare le abilità della parte destra del cervello con le abilità, solitamente ben consolidate e prevalenti della parte sinistra del cervello. Aiuta a creare un maggior e benefico equilibrio nell’intero cervello, espandendo il potenziale mentale posseduto da ogni persona.
Sappiamo inoltre che il suono e le vibrazioni del gong inducono uno stato di spontanea meditazione in quanto la somma e l’intrecciarsi degli armonici emessi dal gong producono onde di bassa e bassissima frequenza, che inducono la mente a sperimentare uno stato di profondo rilassamento meditativo. Uno stato che , come mostrato da moltissime ricerche sperimentali, induce una elevata sincronizzazione e coerenza cerebrale, base per una condizione di benessere psicofico
Fausto Radaelli