Durante i bagni di gong succede spessissimo che le persone si addormentano, almeno per parte della durata dell’evento. Ciò che sembra accadere è che le persone entrano e escono da stati mentali diversi durante il bagno di gong, il che significa, parlando in termini neurofisiologici, che passano da onde cerebrali beta a quelle alpha, theta e delta non in modo lineare ma spostandosi attraverso queste onde elettriche generate dall’attività cerebrale. Gli stati di coscienza vengono così modificati durante la ricezione dei suoni e vibrazioni del gong.
Ma perchè viene detto ai partecipanti di lasciarsi andare al sonno se questo sopraggiunge durante il bagno di gong ? Prima di tutto perchè un principio fondamentale nel processo di autoguarigione con i suoni e con le vibrazioni è quello di non combattere nulla, di lasciarsi andare all’esperienza totalmente, in una dimensione di ricettività completa.
Meno si fa, anche mentalmente e più i suoni e le vibrazioni benefiche del gong possono esplicare, attraverso il principio della risonanza, il proprio potere di riequilibrio vibrazionale ed energetico. Se ci si addormenta significa che il cervello si è arreso e non vuole a tutti i costi controllare ciò che sta accadendo.
Naturalmente si può entrare in uno stato profondo di rilassamento senza entare nel sonno ma per molte persone cadere nelle braccia di Orfeo è il modo più semplice di lasciare ogni resistenza mentale e annullare il costante chiacchericcio della mente.
Durante il sonno la nostra mente è in grado di elaborare informazioni sensoriali, come dimostrato da molte ricerche scientifiche. Oltre a consolidare i ricordi di eventi vissuti durante la veglia e aiutare a cementare in maniera più solida le nuove abilità, il sonno permette anche di formare associazioni nuove tra imput afferenti da organi di senso diverso (ad es si veda lo studio pubblicato sulla rivista “Nature Neuroscienze” condotto da Anat Arzi del dipartimento di Neurobiologia del Weizmann Institute of Science di Rehovot).
Sappiamo inoltre che il sonno è fondamentale per prevenire molte malatie degenerative del cervello e che durante il sonno il nostro cervello attiva un processo di “pulizia” di rifiuti metabolici cerebrali (si veda lo studio pubblicato su Science da Maiken Nedergaard e collaboratori dell’University of Rochester, Medical Center )
I benefici del sonno sono molteplici : memorizzazione di nuove informazioni, diminuzione delle proteine infiammatorie, prevenzione di stress e depressione, stimolazione della creatività. Rispetto a quest’ultimo punto uno studio del Prof.Jeffrey Ellenbogen collaboratori dell’Università di Harvard ha evidenziato che il sonno porta a un miglioramento del 33 % nella capacità di eleborare nuove soluzioni.
Molti di questi benefici si producono dormendo ore ma anche l’ entrare nel sonno per un periodo di tempo limitato permette di ottenere notevoli effetti quali : riduzione dello stress, miglioramento della concentrazione e delle capacità creative e riequilibrio del funzionamento nervoso.
Se a questi generici effetti del sonno breve aggiungiamo i potenti effetti riequilibranti dei suoni e delle vibrazioni del gong ciò che ne risulta è un’esperienza di grande rigenerazione trasformativa.
Durante la notte dei gong, detta anche gong puja (puja è il termine che in sanscrito significa onore e attenzione devozionale), evento creato da Don Conreaux, i partecipanti ricevono per l’intera notte, dalle 10.30 alle 6.00 del mattino seguente, un flusso ininterrotto di suoni e vibrazioni di gong.
In pratica le persone dormono cullate dai gong. Questo mix di sonno e ricezione dei gong induce spesso nei partecipanti, dalle testimonianza di chi l’ha sperimentato, un processo di profondissimo riequilibrio psicofisico.
Rigenerazione, intuizione, consapevolezza, nutrimento, integrità, unità: sono queste le parole che le persone dopo una notte di gong riferiscono come descrittive dell’esperienza vissuta. Segno che dormire accompagnati dal costante flusso dei soffici suoni dei gong porta a sperimentare, a livelli anche estremamente sottili, processi altamente trasformativi.
Dormite, gente, dormite…..
Fausto Radaelli