Dal primo Gong Summit mondiale ci si potevano aspettare grandi cose ma la realtà ha superato ogni più rosea aspettativa.
Cinque giorni di confronto, di condivisione, di ascolto, di sintonizzazione umana e sonora, cinque giorni in cui il Gong è stato il viatico per incontrarsi, raccontare e raccontarsi, per aprire nuove vie dopo aver riconosciuto e onorato le origini.
Il Gong Summit ha avuto l’onore di ospitare trainer di grandissima esperienza, sensibilità e capacità didattica, tutti con una carica umana portata all’accoglienza, all’ascolto, all’apertura, al non dogmatismo e al reale desiderio di trasmettere informazioni, conoscenze ed esperienze. Alcuni di loro hanno qualcosa come 40 o 50 anni di pratica e ricerca con il Gong e tutti un amore per questo strumento che li ha portati ad abbracciare il Gong come pratica di crescita per sé e per gli altri.
Don Conreux, presente nei primi due giorni, ha espresso in modo sintetico ma pregnante l’essenza del Gong ricordando come questo strumento può portarci a livelli di consapevolezza altissimi.
Mitch Nur, ideatore del Summit suona il Gong da decenni e da allora non ha mai smesso di cercare, approfondire, insegnare e condividere. Nella sua presentazione ha sviscerato la storia del Gong, quella vera, quella documentata e ci ha fatto viaggiare tra secoli e continenti incontrando il Gong là dove questo strumento ha segnato la vita delle comunità e dei singoli.
Ha anche onorato, ripercorrendone le tappe, l’avventura incredibile di Christopher Tree che ha suonato per decenni il Gong in ogni situazione possibile, da Woodstock alle carceri e ovunque potesse far esprimere il potere trasformativo di questo strumento. Quasi nessuno tra i presenti conosceva cosa quest’uomo è riuscito a fare negli decenni e bisogna ringraziare Mitch per aver permesso a tutti noi di porgere omaggio a questo grande artista. Un ulteriore omaggio è stato effettuato nei confronti di un altro pioniere del Gong, Bertoia che ha creato dei straordinari Gong nel secolo scorso.
Mitch ha inoltre mostrato il proprio modo di suonare, focalizzato sull’uso di Gong dalle diverse provenienze geografiche e dalle modalità uniche e sorprendenti. Un grande suonatore e ricercatore, costantemente alla ricerca di sonorità dal grande impatto estetico ed emotivo.
Il secondo giorno alla mattina c’è stata la presentazione di Michael Bettine (www.gongtopia.com) che può vantare circa 40 anni di pratica come performer e ricercatore. Michael si è focalizzato sulla dimensione temporale nell’approccio al Gong e ci ha mostrato le tecniche con cui lui, esperto purcussioinista (ha scritto un libro sulle percussioni con Bill Brudford, batterista dei king crimson e degli yes) ha strutturato negli anni. Il suo intervento è stato ricchissimo di stimoli, sia teorici che pratici e ha aperto orizzonti ampi e inconsueti.
Nello stesso giorno Sheila Whittaker, inglese, autrice di due bei libri sul gong, ha mostrato come lavorare nelle sessioni individuali con il Gong, coniugando rigore e sensibilità, tecnica e profonda capacità empatica e terapeutica.
Jens Zygar, tedesco, ideatore dei Gong planetari, anche lui con alle spalle decenni di lavoro con il Gong, ha riassunto in modo vivace, ironico e travolgente la storia delle frequenze planetarie e dell’ottava cosmica mostrando inoltre la sua interessante tecnica esecutiva. Con grande umorismo ha accompagnato i partecipanti nel mondo delle frequenze, non solo planetarie e l’impatto che queste hanno sulle nostre esistenze raccontando inoltre la sua storia di musicista di Gong e la propria visione di questo strumento.
Mike Tamburo, grande performer, ha ricostruito in aula il suo singolare setting, una gabbia con una infinità di strumenti tra cui Gong di vario tipo, keezee, triangoli e piastre sonore e ha mostrato come articola una sessione sia suonando da solo che coinvolgendo altri suonatori diretti da lui in modo magistrale. Questo talentuoso suonatore sa creare droni di grande fascino sui quali inserisce scarne melodie perfettamente integrate e dal grande effetto musicale ed emotivo.
Alla mattina e alla sera si sono alternati vari suonatori di Gong con sessioni sonore e alla sera sempre c’era un panel su topici importanti quali lo stato attuale e il futuro della cultura del Gong, i costruttori di gong (era presente anche l’italiana “grotta sonora”), le donne e il Gong, gli aspetti etici dei suonatori di gong
La partecipazione ai vari panel è sempre stata molto sentita e il confronto estremamente arricchente in una atmosfera di reciproco e profondo rispetto e di reale scambio.
Questo summit, il primo nella storia del Gong, è stato un profondo successo dovuto alla qualità e quantità di informazioni, nonché alla incredibile atmosfera di comunità che si è creata e che è cresciuta giorno dopo giorno.
Che fantastica esperienza avervi partecipato, aver ascoltato, appreso, condiviso e conosciuto persone di grande spessore e umanità. Che piacere creare rete e sentirsi in una reale comunità di persone amanti del Gong e del suo incredibile potere trasformativo.